IL Blog sulla finanza
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La nozione giuridica dell'imprenditore stabilisce i requisiti minimi per cui una persona possa occuparsi della gestione finanziaria di un'impresa. Secondo l'articolo 2082 del codice civile si può definire imprenditore colui che esercita professionalmente un'attività economica che abbia fini di produzione o scambio di beni e servizi. L'imprenditore diventa il titolare dell'attività finanziaria d'impresa ed ha l'obbligo morale di tutelare anche i suoi collaboratori. Le imprese economiche si occupano di conseguire nuova ricchezza e reimmetterla nel mercato, sostanzialmente fanno circolare i capitali in maniera da soddisfare bisogni altrui o scambiare beni e servizi. Le attività economiche all'interno di un'impresa vanno organizzate dalle persone che collaborano alle dipendenze dell'imprenditore o del gruppo di imprenditori. A seconda delle dimensioni della ditta, la gestione finanziaria può essere esercitata da un commercialista o da uno studio di commercialisti; talvolta all'interno delle aziende più grandi c'è un ufficio dedicato alla contabilità, nel quale operano commercialisti e ragionieri per mandare avanti la gestione economica dell'impresa. L'imprenditore è una figura che dal punto di vista giuridico si può classificare in diversi modi: a seconda del tipo di attività che svolge, in base alle dimensioni della sua azienda e in base al tipo di imprenditoria esercitata, che sia individuale, o collettiva.
Per riuscire ad avere un'ottima gestione finanziaria dell’impresa bisogna tenere in conto molte cose ed è praticamente impossibile riuscire ad occuparsi di questo aspetto insieme all'attività imprenditoriale. Per coloro che sono all'inizio dell'attività sarà un grosso sacrificio economico doversi rivolgere a un commercialista e cercheranno di fare tutto da soli. Ben presto, si renderanno conto che non sarà possibile conciliare le due attività, perché l'aspetto finanziario di un'impresa è importante e impegnativo al punto da non poter essere gestito insieme al resto. In alcune aziende familiari i compiti si possono suddividere in maniera che uno si occupi della contabilità e dell'organizzazione logistica e l'altro delle faccende pratiche inerenti allo svolgimento della ditta. Viene considerata impresa familiare quella all'interno della quale lavorano il coniuge e i parenti entro il terzo grado, senza che questo implichi che si debba ricorrere ad un rapporto societario o di lavoro subordinato. Il familiare che partecipa saltuariamente all'attività aziendale deve essere remunerato in proporzionale alla quantità e alla qualità del lavoro che svolge. Anche nell'impresa familiare spettano al titolare tutte le decisioni di gestione ordinaria, alle quali può provvedere senza consultare i familiari collaboratori. Oltre all'impresa familiare, le tipologie di aziende sono tantissime ed ognuna ha un diverso modo di gestione finanziaria. La disciplina delle imprese commerciali è contenuta in un libro che fa parte del codice civile, nel quale sono citate le norme per l'iscrizione al registro delle imprese e le disposizioni in materia di scritture contabili. La gestione finanziaria dell'impresa deve tenere obbligatoriamente il libro giornale, nel quale vi sarà la cronologia di tutti gli affari e le operazioni che sono state compiute, e il libro degli inventari, nel quale verrà redatto lo stato patrimoniale dell'azienda. La corrispondenza, le fatture e i libri contabili vanno conservati per almeno 10 anni dalla chiusura dell'impresa.
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June 2017
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