IL Blog sulla finanza
Le curiosità e le informazioni che sono maggiormente richieste riguardo il tema finanza
I consulenti finanziari stanno ottenendo un grandissimo successo online, visto che la prima parte del 2017 si sta rivelando molto positiva per queste particolari figure professionali che operano in questo settore finanziario. Un boom inaspettato ed assai piacevole Il solo mese di aprile è riuscito a far registrare un dato molto importante per quanto riguarda i portafogli dei consulenti finanziari, che hanno visto una grande impennata delle quotazioni dei titoli di Stato Esteri ed una maggiormente positiva per quanto riguarda i fondi comuni. Una grande somma di denaro che corrisponde esattamente a 2,8 miliardi di euro spesi da parte degli investitori e risparmiatori che, nel solo mese di aprile, hanno deciso di sfruttare i fondi comuni, facendo raggiungere il 96% della somma di denaro complessiva solo negli ultimi trenta giorni. Fondi esteri di risparmio alla ribalta A registrare il dato maggiormente positivo è stato il settore dei fondi esteri, che ha registrato un valore di investimento pari a circa novecento milioni di euro. Merito dei consulenti finanziari, specie quelli online, che sono stati in grado di prevedere e sfruttare, in maniera attenta, le quotazioni dei titoli di Stato Esteri, riuscendo a far aumentare gli investimenti da parte dei risparmiatori, che li hanno prediletti ai fondi italiani ed a quelli immobiliari, che complessivamente formano una somma di denaro di circa settecento mila euro. Ma anche le polizze assicurative, sia quelli singole che le multi, hanno registrato un ottimo dato che ha permesso a questo settore di ottenere una nuova visibilità, specialmente online. I risparmiatori hanno deciso di puntare sulle diverse polizze optando per quelle a breve scadenza, facendo registrare un dato pari a novecento milioni di euro complessivi. In coda ai dati positivi vi è quello relativo ai fondi per le gestioni patrimoniali, opzione presa poco in considerazione da parte dei risparmiatori, che hanno prediletto altri tipi di prodotti. Solo duecento mila euro complessivi i quali rappresentano comunque un buon dato finale in termini monetari. Il solo dato negativo Vi è solo un dato negativo che risalta in particolar modo in questo insieme di dati abbastanza positivi. Si tratta del risparmio amministrato, che non è stato in grado di raggiungere le soglie previste, lasciando con l'amaro in bocca i consulenti finanziari che hanno proposto delle offerte proprio su questo particolare strumento. Secondo le previsioni future si parla di un ulteriore dato positivo per quanto riguarda le quotazioni dei titoli di Stato Esteri, che potrebbero far proseguire il trend positivo degli ultimi mesi ed in particolar modo quello di aprile, definito come il migliore sino ad ora del 2017.
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Il gruppo Ford ha annunciato in modo ufficiale un cambio al vertice infatti il ceo di Ford Motor, Mark Fields, verrà sostituito da James P. Hackett, che finora era capo della Ford Smart Mobility. Esperienza di Hackett Gli azionisti hanno voluto quindi affidare il rilancio del gruppo a Jim Hackett (62 anni), specialista nelle ristrutturazioni, dopo l'esperienza di rilancio del gruppo Steelcase di forniture per ufficio, che hackett ha guidato dal 1994 al 2014. Motivi del cambio ai vertici Questa riorganizzazione ai vertici è stata decisa dopo la perdita di fiducia del presidente esecutivo Bill Ford e anche degli altri del board verso Fields, infatti da quando lui era amministratore delegato del gruppo, Ford ha perso in borsa ca il 30% del valore delle sue azioni. Programmi e tagli in arrivo Quindi Ford si era vista superare dal produttore di auto elettriche Tesla in borsa. Per rilanciare la redditività, Ford ha inoltre messo in cantiere massicci tagli per ridurre fino a 20 mila posti di lavoro in tutte le sedi a livello mondiale del gruppo Ford e che si aggiunge a un'altro obiettivo ovvero quello di ridurre i costi delle spese entro quest'anno di 3 miliardi di dollari . A volte può sorprendere una domanda davvero interessante la cui risposta a volte non si sa. Per un sacco di gente spesso, il tenore di vita è quasi alto come il reddito mensile.
chiariamo brevemente la seguente domanda. Che cosa significano mai gli standard di vita? E 'il livello che abbiamo costruito noi stessi, un livello di denaro con il quale ci sentiamo confortati e sicuri per le nostre spese quotidiane. In questa zona, tuttavia, ci sono alcune aree che possono essere influenzate dal nostro ambiente e garantire che a poco a poco questo tenore di vita continui ad alzarsi, aumentando così la spesa. Spesso sono queste spese per beni di consumo (TV, telefono, abbigliamento, etc.) o importanti investimenti (auto, casa, ecc), destinate a darci un certo prestigio verso l'esterno. Nessuno dovrebbe impedire di migliorare la propria situazione di vita. Ma non esagerare al punto che il costo dei propri standard di vita va a lievitare nella misura in cui si va a usare per questo fino a quasi tutto il reddito mensile . Quanto alto il tenore di vita dovrebbe essere in rapporto al reddito ? Questa decisione ognuno la deve fare per se stesso. Fondamentalmente il reddito mensile non deve essere pienamente applicato al tenore di vita e, quindi, non c'è una vera libertà finanziaria definitiva. Si sente spesso parlare di notizie economiche e finanziarie tanto che oggi anche il profano può dire di conoscere in linea di massima quello che accade finanziariamente nel proprio paese. Ad esempio tutti sentono parlare di borsa, di indici azionari, di investimento, ecc e inoltre coi mass media e con gli strumenti come internet oggi a disposizione di tutti è facile accedere a siti che spiegano anche in modo comprensibile qualche nozione base di finanza e di economia globale. infatti se si leggono un po' di notizie economiche e finanziare online si può stare aggiornati in tempo reale su ciò che accade nel mondo oggi a livello finanziario. Ad esempio oggi parte la voluntary disclousure bis, ovvero una nuova operazione effettuata tra i paesi in accordi con l'italia per fare si che ci sia un di rientro di capitali depositati all'estero, e da questa manovra oggi il governo mira a andare a incassare 1,6 miliardi di euro per quest'anno. Da oggi 7 febbraio, inoltre chi vuole aderire potrà farlo anche in via telematica inviando la nuova richiesta per la procedura all'Agenzia delle Entrate. La finestra temporale che è stata decisa per permettere a chi ha capitali all'estero di dichiararli e non incorrere in sanzione sarà di 6 mesi, quindi tutte le richieste in merito dovranno pervenire entro il 31 luglio . La prima voluntary aveva fruttato allo Stato italiano 4 miliardi di euro, ben al di sopra di tutte le aspettative, infatti c'erano state 130 mila domande di adesione per più di 59 miliardi di attività emerse che si trovavano all'estero, e di queste il 70% provenivano dalla vicina Svizzera. Questa volta sembra sia previsto un incasso per 1,6 miliardi di euro. "Noi ci aspettiamo un numero sicuramente ancora abbastanza alto di richieste", ha sottolineato Rosella Orlandi direttore dell'Agenzia delle Entrate . "Da alcuni segnali, ma sono cose da verificare, emerge - ha ribadito - una sufficiente attenzione". Queste sono notizie economiche e finanziarie di cui tutti vengono a conoscenza dato che riguardano molte persone. A seguire la cronaca recente e non solo, chiunque avrebbe paura a mettere in gioco i propri risparmi su investimenti che rischiano di essere inghiottiti da complessi giochi in cui solo gli adetti al mondo della finanza sembrano a loro agio. A nulla è servito essere un popolo di formiche dedite al risparmio piuttosto che sensibile ai richiami della finanza per sfuggire agli spietati meccanismi della speculazione. A quanto pare famiglie e risparmiatori sono stati troppo spesso considerati semplici polli da spennare e non clienti da tutelare. Migliaia di cittadini: lavoratori desiderosi di costruirsi una piccola rendita per la pensione o pensionati alla ricerca di una meritata solidità economica, nessuno è stato risparmiato da collocamenti di titoli e fondi troppo spesso a rischio perdita dell'intero capitale. Banche ed Istituti di credito coperti dall'aurea dell'affidabilità spesso figlia di storie secolari hanno finito per tradire quanti, sopratutto piccoli risparmiatori avevano riposto la speranza di un futuro economicamente sereno. Nessuno sapeva che i propri risparmi navigassero in acque tutt'altro che tranquille. Quale ricetta dunque per uscire dal clima di insicurezza che fa parlare di un vero e proprio tradimento del risparmio? Per tornare a fidarsi è la trasparenza la principale richiesta che viene non solo dal mondo dei consumatori ma anche da quegli operatori onesti che non ci tengono ad essere associati a quei furbi che non esitano a piazzare investimenti spazzatura in cambio di laute provvigioni. Chiarezza che tuteli il risparmio anzitutto: quello vero, frutto del lavoro e dei sacrifici di una vita. Correttezza quindi che protegga l'economia sana che continua, nonostante tutto, a produrre lavoro.Questi dovrebbero essere i primi importanti segnali di svolta provenienti dal sistema finanziario che opera a stretto contatto con cittadini, portatori soltanto dalla legittima richiesta di veder tutelato il loro denaro. D'altro canto non ci può essere crescita, nella finanza in particolare ma in ogni settore della vita pubblica, se non si riacquista quella fiducia necessaria a restituire autorevolezza agli operatori e serenità ai piccoli investitori. Ma probabilmente non basterà e allora occorre capire che se si vorrà investire e affidare ad altri i propri risparmi, senza rischi o riducendo al minimo i pericoli insiti nella finanza non ci si potrà esimere dall'essere informati. In fin dei conti in una società sempre più connessa e capace di scegliere consapevolmente in molti settori della quotidianità, che senso avrebbe muoversi in un ambito così delicato e così decisivo per il proprio futuro senza acquisire quelle informazioni necessarie quanto utili a proteggere il risparmio. La finanza è solo uno strumento, nè buono nè cattivo, da secoli al servizio dell'economia. Sta a chi lo utilizza renderlo sempre e possibilmente fonte di investimenti utili alla crescita economica e alla prosperità delle realtà in cui si inserisce. A chiunque voglia utilizzarlo, è richiesta la prudenza che in alcuni casi solo la conoscenza può dare. Lo aveva annunciato anche nella sua campagna elettorale, e ora Donald Trump anche se non ancora in modo ufficiale però lo ribadisce chiaramente con un tweet: dice che le aziende americane che andarnno a delocalizzare la loro produzione, sia in Messico che altrove, avranno dei dazi che ammonteranno al 35% . Questo messaggio di Trump vuole dare a vedere che la nuova amministrazione americana vuole incentivare le imprese americane a restare nel loro paese offrendo al contrario a chi resta un drastico taglio delle tasse e balzelli. “Ogni impresa che lascia il nostro Paese per un altro – ha scritto Trump in un tweet – licenzia i propri dipendenti, costruisce una nuova fabbrica all’estero e poi pensa di poter rivendere i prodotti negli Usa senza conseguenze, e sbaglia. Presto ci sarà una tassa del 35% sulla frontiera sempre più forte per tutte le aziende che vogliono rivendere i loro prodotti dentro il confine”. Nei giorni scorsi inoltre Trump aveva annunciato di avere siglato l’accordo con la ditta United Technologies Corp. per mantenere la stessa in territorio americano, dopo che la stessa azienda aveva scelto di trasferire ca 1000 posti di lavoro in Messico, dove tra l'altro avrebbe pagato i propri dipendenti 3 dollari l’ora invece di 20 ca. Mentre per quello che riguarda la coporate tax che va dal 35 al 15% il coro dei consensi a favore è unanime, ma alcuni economisti ritengono che tale politica protezionistica potrebbe danneggiare alla fine l’economia americana. Il Wall Street Journal di Rupert Murdoch ha però criticato tale promessa tassa: il governo per lui non dovrebbe interferire con le varie decisioni delle imprese . Nonostante il Brexit, Facebook Google e Apple hanno annunciato l'apertura di centri a Londra e l'assunzione di diverse centinaia di dipendenti. Ma i tre gruppi sono anche nel mirino delle autorità fiscali, il che giustifica in parte la loro decisione di investire nella capitale. Per Facebook, Google e Apple, il Regno Unito conserva il suo fascino nonostante il Brexit. Nel giro di poche settimane, tutti e tre i gruppi hanno annunciato l'intenzione di aprire centri a Londra e di impiegare diverse centinaia di persone. Per il governo britannico, è un segno che il Brexit non causa la perdita di attrattività del paese come gli ambienti economici avevano diagnosticato avendo dei dubbi sulla crescita del Paese. Nel corso della conferenza annuale di organizzazione dei datori di lavoro britannici CBI (Confederation of British Industry), Facebook ha annunciato l'apertura di una nuova sede nel 2017 con la creazione di 500 posti di lavoro. "Il Regno Unito è uno dei posti migliori per una società di tecnologia ed è una parte importante della storia di Facebook. Siamo venuti a Londra nel 2007 con una manciata di dipendenti e per la fine del l'anno prossimo si aprirà un nuovo ufficio e si aspettano di impiegare 1.500 persone in totale ", ha detto in un comunicato Nicola Mendelsohn, VP di Facebook per l'Europa. La nuova sede è in costruzione a Fitzrovia nel centro di Londra. Google sta investendo un miliardo di sterline il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha detto nella dichiarazione di Facebook che sono "nuove prove" che la capitale britannica rimane in prima linea per attirare aziende tecnologiche. Questo annuncio è il secondo dello stesso tipo nel giro di una settimana dopo la decisione da parte del colosso statunitense dei computer Google di costruire un grande edificio nel centro di Londra, che può ospitare fino a 3.000 dipendenti a termine e inoltre, un investimento complessivo di 1 miliardo di sterline (1,7 miliardi di euro). Allo stesso modo, nel mese di settembre, Apple ha annunciato di voler installare nella centrale elettrica in disuso di Battersea la sua sede di Londra, che diventerà un marchio leader nel mondo con 1.400 dipendenti. Un altro annuncio importante nel CBI, il gruppo di computer degli Stati Uniti IBM, nel settore di rifocalizzazione sui servizi cloud on-line ( "nuvola"), ha annunciato l'apertura di quattro centri dati nel Regno Unito, portando il totale a sei . I tagli alle tasse L'attrazione per Londra è anche economica. Per attirare le imprese, Theresa May non ha lesinato sulle risorse. Lei ha annunciato una serie di misure per le imprese, tra cui il calo delle imposte sulle società che aumenterà dal 20% al 17% entro il 2020. "La nostra ambizione è che il Regno Unito diventi il paese per gli scienziati, gli innovatori e investitori nella tecnologia ", ha detto nel suo discorso alla conferenza del CBI. Dietro questa campagna di comunicazione, si nasconde anche un'altra realtà. Nel 2014, Facebook ha pagato $ 4.327 libri fiscali. Nel 2015, il disegno di legge è salito a 4,17 milioni di sterline. Questo aumento però copre solo il 2% dei 211 milioni di vendite di libri di Facebook nel 2015. Fino ad ora, il gigante Usa ha detto che i suoi ricavi pubblicitari nel Regno Unito, in Irlanda, gli hanno permesso di sfuggire alla tassazione fiscale che avrebbe dovuto pagare. L'aliquota fiscale in Irlanda (12,5%) è, infatti, notoriamente inferiore al tasso fiscale del Regno Unito (20% in media). Con il termine Sicav si intende Società d'investimento a capitale variabile, e i fondi Sicav sono una tipologia di fondi già attivi da diverso tempo su altri mercati. Questi sono stati introdotti in Italia nel 1992 e sono disciplinate dal Tuif. Forse per molta gente sono news economiche ma anche nel nostro paese sono presenti da tempo. Si tratta di società per azioni il cui oggetto sociale esclusivo è rappresentato dall'investimento collettivo delle risorse finanziarie raccolte presso il pubblico attraverso l’emissione di proprie azioni. La gestione dei mezzi finanziari raccolti si identifica con la gestione del patrimonio sociale ed è quindi affidata agli organi amministrativi della Sicav stessa, a meno che venga delegata ad una Sgr. I fondi Sicav sono diversi dai fondi comuni d’investimento sopratutto perchè il sottoscrittore non acquista delle quote di partecipazione, ma acquista direttamente le azioni delle società, per le quali può anche esercitare diritto di voto. Pertanto, i partecipanti a una Sicav diventano soci e hanno poteri più ampi rispetto a chi partecipa a un fondo comune d’investimento come si evince da numerose news economiche in materia. La Sicav non ha un capitale nominale, questo è sempre uguale al patrimonio netto ed è variabile, e le azioni quindi sono prive di valore nominale ma il loro valore invece è determinato dal rapporto tra il valore netto in portafoglio e il numero delle azioni in circolazione. Al momento di ogni sottoscrizione di azione dei fondi Sicav però viene stabilito un valore iniziale minimo di 5 euro o a un maggior importo che è stato stabilito dalla Banca d’Italia. Le azioni in questione possono essere sia nominative sia al portatore e vengono interamente liberate al momento della loro emissione. La Sicav inoltre assicura ai suoi azionisti la possibilità di convertire quando si vuole le azioni nominative con azioni al portatore e viceversa. Nelle migliori news economiche si possono sapere ulteriori informazioni su tale argomento e conoscere ad esempio che la custodia delle disponibilità liquide della Sicav è affidata ad una banca depositaria. del loro valore. Oltre alla diversa natura giuridica dei fondi Sicav rispetto ai fondi comuni d’investimento, la peculiarità di questi consiste inoltre nell'avere una specializzazione su singoli comparti e diverse aree di mercato per cui sono in grado di soddisfare le più svariate esigenze d’investimento. Possedere un bene comporta alcuni diritti e doveri di economia e finanza. L'articolo 332 e seguenti del codice civile che disciplina la proprietà, stabilisce che è il diritto reale che ha la maggiore facoltà sugli oggetti. Secondo quello che dice la legge, la proprietà è il diritto di godere e disporre di una cosa in modo esclusivo con i limiti fissati dalla legge. Questo significa che si può fare quello che si vuole in maniera autonoma ed indipendente con le cose di cui si gode del diritto di proprietà. Non possono esistere due persone che abbiano il medesimo diritto di proprietà su una cosa, perché si tratta di un diritto esclusivo. Il diritto di proprietà non ha limiti temporali, a meno che non sia diversamente scritto su un atto legale come un passaggio di proprietà o una vendita con riscatto. L'unico modo per perdere la proprietà senza fare nulla è per usucapione, che è un mezzo che permette di acquisire la proprietà e i diritti di godimento su un bene avendolo usato ininterrottamente senza violenza né clandestinità per un determinato numero di anni.
Subentrare nel diritto di proprietà ha effetti di economia e finanza che modificano il possessore, sempre che ne sussistano le condizioni legali idonee. Per subentrare nella proprietà di un immobile per usucapione occorrono dieci anni, mentre per un fondo rustico cinque anni, a meno che il possessore non sia in malafede, nel qual caso l'articolo 1161 del codice civile stabilisce che occorrano venti anni. La proprietà si può acquistare anche con l'occupazione, che è la presa di possesso di cose mobili che non siano di nessuno. Quando si trova qualcosa per strada bisogna consegnarlo al proprietario e, nel caso in cui non si conosca o non si riesca a trovare, al sindaco del Comune dove viene rinvenuto. Trascorso un anno dalla data di consegna dell'oggetto se ne può acquisire la proprietà, a meno che non venga reclamato dal legittimo proprietario. Il diritto di proprietà per accessione si ottiene quando il proprietario di un terreno diventa proprietà di una costruzione che viene fatta su di esso, indipendentemente da eventuali acquirenti della stessa. L'opera viene considerata facente parte del suolo e quindi di proprietà del padrone del terreno. La proprietà si perde in vari modi, i principali sono la vendita o l'usucapione. Quando il proprietario si libera di un bene, ossia lo abbandona o lo butta, perde automaticamente la proprietà su di esso. Se viene abbandonata un'abitazione, l'articolo 327 del codice civile stabilisce che questa diventi di proprietà dello Stato. Per abbandonare una casa ci vuole un atto di rinuncia scritto, a meno che il proprietario non passi a miglior vita e a questo punto tutte le questioni di economia e finanza verranno gestite con l'apertura della successione. La successione stabisce che il diritto di proprietà di oggetti, debiti e crediti del defunto passi agli eredi legittimi, sempre che non sia stato stilato un testamento valido nel quale sia scritto diversamente. |
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